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Montepetra, Emilia-Romagna, Italia
Ci piace l'idea di condividere questi luoghi con chi desidera la tranquillità e la gioia delle cose semplici, con chi vuole conoscere e sperimentare i ritmi di vita legati alla natura e alle stagi...
Affitti per le vacanze a Montepetra



Il territorio e il paesaggio

 Territorio della Valle del Savio :

Valle del Savio

Territorio della Valle del Savio

Il territorio della Valle del Savio offre un percorso ricco ed articolato, particolarmente indicato per cicloturisti,motociclisti..ed amanti di gite.

 

La vallata si risale partendo da Cesena – seguire le indicazioni per Bagno di Romagna, oppure per Roma.
Seguendo la Statale 71   sara’ possibile attraversare e  conoscere  paesini e  borghi abitati e addentrarsi per le varie colline e vallate del territorio del Savio.
In 10 Km pianeggianti si raggiunge velocemente la frazione Borello di Cesena dove si incontra il primo importante bivio del nostro percorso all’ interno del territorio del Savio.
Una deviazione sulla destra (indicazioni Spinello  Civorio ) ci permetterebbe di risalire la bella vallata del torrente Borello, che culmina nei pressi di Spinello (800 mt s.l.m comune Santa Sofia), verso il valico del Carnaio che unisce le vallate del Bidente e del Savio.
Proseguendo invece lungo il percorso principale (attenzione, qui occorre seguire le indicazioni per Sorrivoli altrimenti ci ritroviamo sulla E 45).

Dopo l’abitato troviamo un’altra interessante deviazione, questa volta alla nostra sinistra, con indicazioni Sorrivoli – Montecodruzzo.
Questa bella strada, dopo aver valicato la Cima Dante mt .324 ci porterebbe all’antico borgo di Montecodruzzo oppure al castello di Sorrivoli (entrambi comune di Roncofreddo).

Superate queste possibili deviazioni e proseguendo verso monte sulla statale, giungiamo a bivio Montegelli.

Seguendo a sinistra  le indicazioni Montegelli e Sogliano  è possibile raggiungere la vallata del Rubicone, attraverso un passo che si inerpica in un territorio quasi lunare fino a quota 444.

Qui è scarsissima la vegetazione ad alto fusto!  Poi  si puo’ scendere a Sogliano (valle del Rubicone) o invece proseguendo lungo la vallata principale, attraversiamo Mercato Saraceno (valle del Savio) .

 Da Mercato Saraceno partono due possibili deviazioni:

Mercato Saraceno

Mercato Saraceno

Sulla destra all’inizio dell’abitato la strada per  il passo Ciola (mt 531), ben conosciuto dai ciclisti locali, che in 14 Km transitando per l’antico nucleo omonimo, conduce alla frazione Linaro (territorio di Mercato) posta nella valle del Borello.
A sinistra, oltrepassato il centro storico, il passo del Barbotto, anche questa mitica salita della gara ciclistica di gran fondo “Nove colli”.

Al culmine della salita bivio per Perticara ( a destra) oppure Sogliano (sinistra)  e poi Monte Castello fino al bivio che indica Montepetra.

Il paesino di Montepetra LATITUDINE 43.92613071 LONGITUDINE 12.17972875

Palazzo Gori, Montecastello

Palazzo Gori, Montecastello

si raggiunge con una salita di km di circa 4 km, veniva anticamente chiamato “il Castello” in riferimento all’antico castello medievale (sec. XII) che vi sorgeva . Ahimè ora  non resta che qualche rudere,  a 481 m.s.l.m.
Da questa cima,però si gode una vista panoramica di rara bellezza. All’ingresso del borgo si notano alcuni enormi macigni, i cosiddetti “Sassoni”.

Sono : Calcari a Lucina”(Miocene Superiore), rocce sedimentarie risalenti a circa 50 milioni di anni fa, che presentano al loro interno i resti di conchiglie fossili.

I sassoni

I sassoni

             Montepetra fa parte del comune di Sogliano al Rubicone da cui dista 14,45 km.

Da questo colle si continua a salire verso Perticara o verso Sogliano allontanandosi dalla valle del Savio e avvicinandosi a quella del Rubicone.

Se proseguiamo invece sulla ss.71, superiamo velocemente la frazione di Sorbano e giungiamo (7,5 Km da Mercato) all’antica città di Sarsina.

Interamente edificata in sponda sinistra del Savio che qui scorre in basso, incassato fra due alte pareti magnificamente lavorate dagli agenti atmosferici che ne fanno una particolarità del territorio,Sarsina merita una visita per la sua storia e il museo Archeologico Nazionale.
Risalgono alla seconda metà del IV sec. a.C. le tracce del nucleo urbano  costituito da modesti edifici in legno con annessi piccoli impianti artigianali. Dopo due impegnative campagne militari, Sarsina fu sottomessa dai Romani (266 a.C.) che le garantì una certa autonomia, conferendole lo status di civitas foederata (città alleata). A seguito di ciò nel 225 a.C., durante la guerra tra Galli e Romani, i Sassinates, unitamente agli Umbri, fornirono all’esercito romano 20.000 soldati. È in questo periodo  la nascita del grande commediografo e poeta Tito Maccio Plauto (254 a.C.).Attualmente sede del Teatro Plautino che ogni estate ne celebra le opere, e meta di pellegrini che si recano alla basilica di San Vicinio, vescovo taumaturgo ed esorcista del XII secolo.

Possibili deviazioni da Sarsina:

Vista di S.Agata Feltria

Vista di S.Agata Feltre

Sant’Agata Feltria – Novafeltria e valle del Marecchia (prima di entrare nell’abitato)
– Ranchio, antico borgo fortificato posto sul torrente Borello ( a destra dal centro di Sarsina, per Calbane e Passo Finocchio),
– Tavolicci e Balze ( a sinistra, 1 Km oltre Sarsina) per asfaltata stretta ma ben tenuta, con mirabili paesaggi sul dolce ma tormentato profilo altimetrico di questa zona appenninica.

Altri 10 chilometri abbastanza impegnativi, su strada che in alcuni tratti corre alta e letteralmente intagliata sulle pendici delle montagne e siamo alla frazione di Quarto.
Una deviazione sulla sinistra, a fianco della chiesa, ci porta in poco alla diga di sbarramento sul corso dei fiumi Para e Savio che qui si congiungono.
Il territorio è caratterizzato da un lago originato dalla  enorme frana del 1812, successivamente dotato di sbarramento al servizio di una centrale idroelettrica.
Proseguendo sulla strada che oltrepassa la diga, si risale il corso del torrente Para, importante affluente di destra del Savio, e si entra nel territorio di Alfero.

Bagno di Romagna

Valle del Savio:Bagno di Romagna

Ritornati sulla statale  ci restano 10 chilometri che superiamo velocemente per raggiungere San Piero in Bagno, antico mercatale frazione di Bagno di Romagna, che dal 1865 ospita anche la sede del comune.
Importante bivio fin dall’antichità, qui si incontravano le antiche direttrici di collegamento del territorio

La Sarsinate, strada proveniente da Cesena, e la Romipeta, proveniente da Forlì-Meldola, per poi ridividersi, la Sarsinate proseguiva verso l’Umbria passando dal monte Comero e dal passo Montecoronaro, mentre la Romipeta scavalcava l’Alpe presso al Passo Serra e conduceva a Roma.

A  San Piero troviamo le seguenti deviazioni (procedendo verso monte): la provinciale del Valico del Carnaio, a destra all’inizio del paese, per Santa Sofia (valle del Bidente);la provinciale del Passo Incisa, ( deviazione a sinistra, per Alfero – monte Comero – monte Fumaiolo. 1.407 m s.l.m.).

In origine “Fiumaiolo” per le numerose vene d’acqua che sgorgano dalle sue pendici, tra cui le sorgenti del fiume Savio, importante risorsa d’acqua della Romagna, le vene del fiume Tevere, “fiume sacro ai destini di Roma” e la sorgente del Marecchia, fiume che attraversa il  territorio riminese.Quanta storia si concentra in questo territorio!

San Piero in Bagno

San Piero in Bagno

Siamo nel territorio del fiume Savio che qui nasce col nome di “Fosso Grosso” dalle pendici di monte Castelvecchio, nei pressi di Montecoronaro, a quota 1.126 metri. Nel suo tortuoso percorso di 90 chilometri il fiume bagna le zone di Montecoronaro e Verghereto, dove prende il nome di Savio.

Proseguendo sulla statale e quindi seguendo il corso del Savio, a 3 Km troviamo Bagno di Romagna, conosciuta fin dall’antichità per le virtù terapeutiche delle sue “acque calde”.
Oltrepassata Bagno di Romagna si presentano due valide alternative per valicare gli Appennini:

Bagno di Romagna Le terrme

Bagno di Romagna Le terrme

A destra in 11 Km di ardito tracciato, si raggiunge il Passo Mandrioli (mt. 1173) aperto nel 1882,  con un valico che conduce a Badia Prataglia (Valle dell’Arno).
A sinistra, seguendo il corso del Savio, si raggiunge in circa 6 Km Verghereto, antico castello posto alla sommità della valle, e ultimo comune del nostro percorso.
(Da Verghereto possibile deviazione – passo della Biancarda – sulla sinistra per Monte Fumaiolo)

Proseguiamo oltre il piccolo nucleo di Verghereto, la strada accenna a discendere e si immerge in un paesaggio unico nel suo genere (le marne di Verghereto), impennandosi poi per compiere l’ultimo balzo verso il Passo di Montecoronaro (mt 880) termine della vallata di questo territorio di Romagna.

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